La sicurezza nell’internet di oggi è importante.
Quando un utente fa una prenotazione, compila un semplice form o richiede informazioni deve essere sicuro del sistema informatico dove va a postare i suoi dati.
Secondo il Sunday Herald la Best Western ha subito un furto informatico da parte di un hacker indiano che, attraverso un trojan, è riuscito a rubare i dati di otto milioni di clienti della celebre catena alberghiera.
Falle informatiche del genere possono compromettere a tutti gli effetti il rapporto di fiducia tra il cliente e la catena alberghiera: con una notizia del genere può invalidare anni e anni di investimenti sul brand. Che ne esce a pezzi.
I dati rubati venduti alla mafia russa
Secondo il racconto del tabloid inglese, i numeri di carta di credito e del telefono, gli indirizzi di casa, e i dati identificativi dei clienti Best Western sono stati venduti alla mafia russa per un valore potenziale di tre miliardi di euro. Questo bottino permette infatti ad hacker e spammatori di conoscere fino nei minimi dettagli tutti i movimenti di otto milioni di persone. Un “database” del valore inestimabile.
Boom del furto di identità + 55% in un anno
Sempre più persone rimangono vittima del furto di identità. La socialità di internet permette infatti di conoscere molti dettagli delle persone. E basta qualche piccolo trucchetto per entrare nella vite di altre persone. La principale categoria professionale rappresentata è quella dei liberi professionisti (compresi avvocati, commercialisti e ingegneri). Seguono impiegati, operai, casalinghe e infine i disoccupati.
Altro che privacy e Google. Il vero problema è una buona difesa dai banditi della rete.
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