E’ il caso di YouTube. Più volte su questo blog abbiamo affrontato di come sia difficile, nonostante gli entusiasmi, generare progetti su internet che possano fruttare qualche introito interessante.
Ormai la stragrande maggioranza del popolo di internet utilizza, vede e commenta YouTube. Pensiamo ad esempio all’uso che ne sta facendo la politica: YouTube è diventato il canale privilegiato per rivolgersi direttamente ai cittadini; e allo stesso modo pensiamo alle potenzialità che ha YouTube, tramite il viral marketing, per lanciare un prodotto.
Insomma tutti pazzi per YouTube.
Ed in effetti rappresenta anche la memoria video dell’umanità, il più grande archivio di filmati al momento esistente. Fantastico.
Però.. nonostante tutti lo usino è difficile per questa piattaforma attrarre investimenti e budget interessante.
E’ notizia di oggi che YouTube per racimolare qualche dollaro sta aprendo nuovi canali secondari per cortometraggi e lungometraggi chiamati screening room. In questa sezione l’utente potrà comprare il filmato e versare qualche soldino nelle casse di YouTube. La situazione della celebre piattaforma video mostra come il sistema di pubblicità indiretta adwords-adsense non sia adeguato alle WebTv su cui probabilmente funziona meglio il display advertising (per brandizzare) più che il pay per click, molto più efficace sui siti internet “testuali”.
Putroppo questo è il dramma di molte startup: 80 milioni di spettattori settimanali non bastano a coprire i costi del giocattolino di Google… cose che succedono solo su internet.
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