La grande e celebre casa discografica Emi è in crisi. La major è costretta a mandare a casa 2000 dipendenti e ad accorpare una serie di dipartimenti a seguito della fuga di artisti come i Radiohead (che hanno permesso di scaricare da internet ad offerta il nuovo disco) e Paul Mccartney, oltre alle minacce dei Rolling Stones e Robbie Williams.
La casa discografica a quanto pare (come un po’ tutte in questo momento) stanno soffrendo la rivoluzione del mercato: l’utente ormai paga mal volentieri 21 euro per comprare un cd. Le strade alternative sono due: o recuperare l’album tramite il peer to peer o scaricare qualche canzone alla modica cifra di 0,99 euro su Itunes. Gli incassi sono andati (…e andranno) sempre più a picco, sia per gli artisti che per le grandi case discografiche. E con la diminuzione dei soldi anche la stessa qualità della musica si è notevolmente abbassata come affermava già qualche tempo fa Elton John. Tutto rientra nella filosofia low cost del mercato internet, per cui agli artisti non rimane che una versione Web 2.0. del loro business rivolgendosi direttamente agli utenti senza più barriere nè intermediari. Un po’ come hanno fatto i Radiohead, anche se il 62% dei fan non ha pagato uno spicciolo.
Vi immaginate se questo accadesse anche per la televisione e per quegli artisti che vivono di reality, programmi televisivi trash.. Già gli investimenti pubblicitari sono in fuga visto che le persone passano più tempo davanti al computer (ci stiamo anche in ufficio) che alla televisione.
Con questo sistema tutto lo star system deve temere: il media ora è aperto. Meno star e più gente comune su internet. I personaggi nascono e muoiono velocemente ed è difficile confermarsi perchè la concorrenza è più agguerrita. YouTube docet.
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