Su Politicaduepuntozero un interessante intervista ad Antonio Sofi ha riguardato il rapporto tra la comunicazione politica e i nuovi media. Sofi definisce in particolare “Ibridi mediali” quei nuovi mezzi di comunicazione nati dall’unione di due o più media, come ad esempio le Web Tv, che sono il risultato dell’accoppiamento tra la Tv e il Web. Gli ibridi mediali potranno cambiare la comunicazione politica? Certamente l’internet obiquo e mobile, in conformità all’era della connessione, aumentano strepitosamente le capacità di interazione tra il politico (qualora usi il Web 2.0) e la massa elettorale, ma l’utilizzo sapiente e performante degli ibridi mediali è ancora molto lontano. Il caso Cnn-YouTube Debate è l’esempio lampante di come gli ibridi mediali in politica riscuotano molto successo all’inizio, grazie all’ondata di novità, perdendo successivamente il loro appeal. Secondo Sofi la causa principale è l’impossibilità di generare eventi-show sensazionali nei dibattiti proprio perchè la natura stessa della comunicazione è piatta e già inquadrata.
In Italia comunque non si corre questo rischio: i media tradizionali sono ancora di gran lunga i principali mezzi di comunicazione usati per politica. Quando cambierà l’oligarchia dell’informazione?
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