Parte il primo esempio di televisione diffusa. Si chiama Servizio Pubblico ed è il nuovo progetto di Michele Santoro che sfida i grandi network televisivi grazie alle potenzialità del Web. In pratica sarà una vera e propria rete a sostenere Servizio Pubblico, un mix di web tv, canali satellitari e televisioni locali nazionali. Ovviamente un progetto, virale, del genere può risultare veramente detonante se fatto con professionalità: infatti una volta ottenuti i soldi per mettere in onda la trasmissione, grazie alle offerte dei “telespettatori”, la viralità di questo progetto può far sì che Servizio Pubblico sia visto da tanti telespettatori come quelli che rimanevano incollati alla TV durante Annozero.
La mancanza di regole può creare parzialità? Sì, se il prodotto è scadente
A questo punto occorre vedere se il progetto Servizio Pubblico di Michele Santoro sarà un prodotto di qualità. La mancanza di una minima rete di controllo potrebbe far degenerare il programma, ma se il prodotto sarà costruito in maniera professionale allora potrebbe essere veramente un ottimo esperimento che potrebbe cambiare la TV del futuro eliminando definitivamente il broadcasting tradizionale passando ad una trasmissione diffusa e virale anche dei prodotti confezionati su misura per la TV. Su internet sarà possibile vederlo sulle principali testate nazionali (Corriere.it, Repubblica.it…) oltre a Skytg24 e alle principali televisioni locali nazionali. Un peccato che ancora non sia possibile vederlo anche sui singoli blog.
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