Se puoi andare su Facebook puoi anche lavorare. E’ questa la motivazione del licenziamento di una ragazza svizzera di 31 anni che è stata licenziata perchè navigava su Facebook da casa, in assenza dal lavoro per malattia. Nel futuro il social network sarà sempre più oggetto di contestazioni di lavoro? Il problema è che tutti possono vedere tutto su Facebook, e uno dei primi “errori” è quello di aggiungere come amici i colleghi di lavoro. Che possono sgamarti se fai il furbo… Ma allora non si può andare neanche su internet quando siamo a casa per malattia?
La risposta della dipendente all’azienda: “navigavo su Facebook dal letto con Iphone”
“Non potevo alzarmi dal letto e l’unica cosa da fare era navigare un po’ su Facebook con Iphone” – questa la difesa della 31 elvetica nei confronti dell’azienda che ha deciso di licenziare in tronco la ragazza. La dipendente ipotizza anche che il datore di lavoro abbia spiato i suoi collaboratori chiedendo amicizia su Facebook sotto falso nome, un modo per controllare tutta la vita privata dei dipendenti. Ecco che un caso del genere apre tanti interrogativi soprattutto in Italia dove il social network ha scalato per numero di iscritti le classifiche mondiali. Anche in Italia i datori di lavoro saranno così cattivi con i dipendenti come in Svizzera?
Nessun Commento