Il governo italiano sta pensando di eliminare i finanziamenti pubblici ai giornali. Un’iniziativa che Beppe Grillo già un anno fa aveva gridato a gran voce in tutte le piazze d’Italia. Molte le proteste, soprattutto da parte dei giornali di partito che faticano a trovare pubblicità e quindi introiti per poter andare avanti. Con la fine dei finanziamenti, rischia la pluralità dell’informazione oppure è una giusta razionalizzazione?
Internet può dare una mano ma…
Internet e il digitale possono certamente aiutare i giornali in difficoltà a ricovertirsi, ma la strada non è così semplice. Con internet si elimina la carta e i costi di distribuzione. Ottenere introiti dalla pubblicità è relativamente semplice tramite i Google Adsense. Ma l’arena dell’informazione su internet è ampissima e i giornali dovranno vedersela con blog e portali d’informazione molto agguerriti. Non ci sono canali preferenziali come per la carta stampata. Non si paga per leggere. Internet però è un mezzo abbastanza democratico che dà profitti a chi effettivamente se lo merita. Perchè un giornalino di partito che vende ottocento copie il giorno (ad abbonati) riceve 30.000 euro l’anno e un blog che ha lo stesso audience incassa qualche migliaio di euro se va bene? Perchè i giornali ottengono sconti sulla carta e sulle tasse postali? Sempre più persone ormai si informano tramite internet, senza costi. Che futuro possono avere i piccoli giornali? Su internet è importante scegliere una fonte attendibile.
La lista dei giornali e relativo finanziamento pubblico costi_giornali
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