Capita talvolta che il nostro sito possa essere penalizzato o addirittura bannato da Google.
Cloaking (testo nascosto), pagine piene di link, titoli in h1 dappertutto possono indurre Google a penalizzare l’indicizzazione del nostro sito internet.
E così d’un tratto vediamo sparire il nostro sito oppure relegato in posizione a – 30 pagine. Cosa fare quando un sito internet viene bannato da Google
Prima regola: seguire le policy di Google
Un consiglio scontato è quello di prevenire che il sito venga bannato o penalizzato. Per fare questo è necessario seguire alcune regole importanti riportate nello stesso centro assistenza di Google. Fregare Google infatti non serve a niente. Prima o poi verremo scoperti e tutto il lavoro fatto sarà buttato via. Meglio partire con un posizionamento “lento ma progressivo” che possa darci delle piccole soddisfazioni giorno dopo giorno. L’indicizzazione è infatti un processo lento e talvolta il risultato non è assicurato. Su alcuni settori infatti la presenza da anni di alcuni siti internet ben posizionati chiude le porte ai novellini desiderosi di arrivare in cima alle Serp.
Per vedere se il nostro sito è stato bannato o meno è possibile farlo in due modi, che possono essere anche complementari: guardare il contatore e controllare se i bot e gli spider di Google continuano giornalmente a controllare il nostro sito; digitare semplicemente nella barra di ricerca www.nomesito.est per controllare se le pagine sono ancora dentro i risultati della ricerca di Google.
Mettere a norma il contenuto del sito e chiedere la reinclusione
Nel caso in cui il sito sia stato penalizzato o peggio ancora bannato occorre procedere a mettere a norma il contenuto. Occorre quindi fare un check up completo, sulla base delle policy indicate, di tutte le “scorrettezze” che possano aver indotto Google a mettere nelle black list il nostro sito internet. Bisogna ricordare inoltre che Google può essere indotto a bannare il tuo sito anche su richiesta di qualche Webmaster che ha segnalato la presenza di spam nei risultati di ricerca. L’operazione di pulizia viene svolta talvolta anche da chi recupera un dominio che in precedenza apparteneva ad altri ma non era stato indicizzato nel modo corretto. Dopo aver svolto un accorto lavoro di pulizia è necessario chiedere la reinclusione del sito nelle Serp. Come si fa?
Occorre connettersi, all’interno delle risorse per Webmaster, e sulla colonna di destra si trova il link “richiesta di riconsiderazione”. E’ necessario che il sito appartenga alla lista dei siti verificati tramite meta tags o tramite inserimento di un file html. A questo punto, dopo aver scelto il sito da riconsiderare, occorre scrivere in inglese “le azioni che avrebbero potuto portare a delle sanzioni e le azioni correttive che sono state intraprese”. Bisogna poi impegnarsi a non violare più le policy di Google. Se tutto questo verrà soddisfatto dopo qualche settimana avrete la possibilità di rivedere il sito nella giusta posizione senza alcuna penalizzazione per il futuro.
Chi ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, scordiamoci del passato…
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