Il caso recente della guerra tra Russia e Georgia apre interessanti scenari per quanto riguarda la disinformazione su internet.
E’ stato difficile, grazie ad una sapiente guerra mediatica, capire se il ritiro delle armate russe sarebbe iniziato, quali gli effettivi danni, l’entità dell’emergenza umanitaria dei profughi.
Molte delle informazioni che circolano in rete si rivelano a volte false e tendenziose, ma internet ha anche il potere di smascherare tutte quelle verità assolute che vengono fornite da organi di stampa considerati seri e affidabili. E’ il caso di chiedersi se la propaganda di guerra su internet funziona oppure no.
Foto di guerra della Reuters dubbie e sondaggi sulla CNN spariti
Sono circolate informazioni su alcuni internet blogs che tendevano a mostrare come le immagini diffuse dalla Reuters sul conflitto russo-georgiano fossero state in alcuni casi montate ad arte con attori. Con evidenti errori sull’ambientazione delle foto.
E’ sparito un sondaggio sul sito della CNN dove 35.000 lettori americani per il 92% erano favorevoli alla pace ed erano d’accordo con la risposta russa all’aggressione georgiana. Il sondaggio era stato tolto dal sito molto velocemente tanto da non rientrare neanche nelle cache di Google. Ma internet è anche crudele e il sondaggio era già stato messo su Digg.com.
Sono esempi per mostrare come il popolo della rete sia più difficile da abbindolare e come la propaganda di guerra su internet sia molto meno efficace in quanto non può contare sul concetto di broadcasting. Il fatto che il web 2.0. dia la possibilità agli utenti di creare contenuti rende impossibile il controllo del media tramite filtri e omissioni. L’approccio point to point di internet è quindi una difesa invalicabile per la propaganda anche perchè su internet è possibile andarsi a vedere “le vecchie puntate” in quanto esiste una memoria permanente consultabile in qualsiasi minuto che può smascherare tutto ciò che è contraddittorio.
La propaganda su internet può essere fatta in un solo modo: eliminando internet.
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