Oggi è giornata di notizie.  A Parigi si sta svolgendo un meeting di Icann dove verrà presa la decisione per la liberalizzazione dei domini a partire dal 2009.

Sarà possibile infatti sbizzarrirsi sull’estensione da dare al proprio dominio.

C’è chi quindi potrà scegliere di chiamare il proprio sito amo.giovanni oppure mangio.lasagne.

Questo tipo di approccio determinerà certamente un’autodeterminazione delle comunità internet. Come dire: tutti coloro che amano i gatti in Italia avranno la possibilità di scegliere non più soltanto un semplice dominio .it ma l’estensione .gatto sulla scia di ciò che stava già avvenendo con i domini .museum, .aero, .asia, .jobs, .mobi ecc… ( i c.d. sTLD sponsored TLD)

Qualcosa che fino ad oggi sembrava folle ma che assicurano dal Board di Icann permetterà di avere una maggiore identità in rete e soprattutto una libertà che porterà un bel po’ di soldini nelle casse dei Registri. Già i Registri.

Ma come sarà possibile gestire a livello regolamentare una quantità infinita di estensioni? Oggi sappiamo che soprattutto i Registri ccTLD (ovvero quelli che hanno estensioni nazionali .it, .es, .fr…) hanno regolamenti molti diversi sulla base anche della diversa interpretazione giurisprudenziale. Quale sarà il Registro (o i Registri) che potranno seguire le infinite combinazioni delle estensioni? Ci sarà un Registro per ogni lingua? Oppure tutte queste estensioni verranno regolate da un unico regolamento a parte?

Al momento siamo in una fase di ipotesi ma quello che è certo è che questo tipo di liberalizzazione creerà un grosso sconvolgimento. Dal punto di vista del marketing chi continuerà a registrare i vecchi .com o .it? Ci sarà una perdita di prestigio delle vecchie targhe a favore delle nuove e una perdita in termini quantitativi?

Nell’ambito di una liberalizzazione così ampia una cosa è certa: gli attuali registri da Verisign ad Eurid dovranno trovare una strategia che non convinca gli attuali clienti a trovare domini alternativi magari più rappresentativi ma anche più bizzarri…