Non sappiamo ancora cosa deciderà in questa settimana il nostro Presidente della Repubblica, ma in una fantapolitica possiamo ipotizzare cosa potrebbe succedere se Napolitano scegliesse di sciogliere le camere e rimettere tutto in mano agli elettori. Internet in questo gioco, che ruolo avrebbe?
Sicuramente qualora vi fossero le elezioni, io credo che sarebbero le prime veramente Web 2.0. Siti internet, blog, video virali e non su YouTube verranno creati per portare più voti possibile al proprio schieramento. Del resto se consideriamo il funzionamento della politica allo stesso modo dell’economia e l’importanza del Buzz Marketing, quattro volte più efficace rispetto ad un normale spot (elettorale), è lecito pensare che internet verrà usato in larga parte per conquistare la parte più giovane e più scettica della popolazione.
Internet ha contribuito anche negli ultimi episodi politici italiani, la sfiducia del governo Prodi al Senato, ad accentuare la spettacolarizzazione: in un approfondimento di Spindoc si mostra come la copertura mediatica della caduta di Prodi sia stata maggiore rispetto a quella che si aveva in precedenza con la sola diretta televisiva. Gli italiani hanno potuto seguire il dibattito anche dall’ufficio grazie alla diretta Tv del Senato sul sito, ripresa da tutti i principali network su internet. Seguire il dibattito su internet in ufficio crea un effetto diverso da quello che si ha stando seduti sul divano di casa propria.
“Vecchie” teorie di scienza politica (vedi “Fondamenti di Teoria Politica“) affermavano che il ruolo della televisione non era così determinante nella scelta del partito da votare. Ogni persona inconsciamente andava a selezionare in tv quegli spot, proclami, dibattiti che non facevano che confermare la propria idea politica, cambiando canale quando si trattava di politici e partiti non graditi. Secondo quindi questa teoria erano i gruppi sociali ad influenzare il voto delle persone.
Internet oggi è un media diverso che ha permesso una maggiore socialità, a differenza della tv dove lo spettatore è passivo. Le persone su internet si incontrano e scambiano le loro idee. In questo ambito si crea un gruppo sociale di riferimento “telematico”. Per questo internet, nella versione Web 2.0. , è così fondamentale in politica e sposterà l’ago della bilancia alle prossime elezioni?
Ma la domanda fondamentale è di fatto un’altra: Beppe Grillo ci ha insegnato la potenza di internet in politica. Quanto influenzerà il movimento di Grillo le elezioni politiche? Ci saranno molti più astenuti rispetto alle elezioni del 2006? In termini di voti quale potrà essere il peso del movimento di Beppe Grillo? Se il suo blog mediamente ogni giorno riceve 250.000 accessi, potenzialmente riesce ad influenzare qualche punto percentuale dell’elettorato attivo. E se è vero che con questa legge elettorale si può vincere e perdere per un solo voto, quanto conterà il movimento di internet nella conta finale?
Sono domande che aprono scenari molto incerti per le elezioni, per questo il risultato è tutt’altro che deciso… a danno (forse) degli stessi cittadini italiani che dovranno passare per altri periodi di non decisione.
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