Il Web 2.0. è sempre più politica, come avevamo annunciato qualche giorno fa ascoltando le sirene provenienti dagli Stati Uniti. La campagna elettorale americana per le primarie del Partito Democratico si sta facendo sempre più accesa a colpi di video Macaca su YouTube come questo, blog, siti internet e account MySpace e Facebook, di cui ultimamente si ricorda quello della figlia di R. Giuliani che nel suo spazio dedidicato sul social network dichiara di non essere politicamente dalla parte del padre. Una battaglia colpo su colpo combattuta su internet. Ma non solo Stati Uniti. In questo periodo abbiamo assistito sempre più all’utilizzo di internet in altre zone del mondo, tra cui si ricorda il presidente tecnologico danese Rassmussen ed anche le elezioni presidenziali in Australia. In quest’ultimo caso abbiamo notato particolare attivismo da parte della solita accoppiata Google – YouTube che ha dato vita ad un canale apposito per il dibattito a colpi di video e domande. http://it.youtube.com/australiavotes . E veniamo alla nostra italietta dove qualcosa si sta muovendo..
La Regione Toscana, come il comune di Torino, hanno riscoperto il gusto della democrazia diretta dando luogo ad un electronic town meeting: un incontro dove i cittadini, dopo una prima fase di documentazione e approfondimento , possono riunirsi in piccoli gruppi e discutere delle proposte ed infine votare singolarmente sulle singole proposte. Gli spunti e le idee più interessanti di ogni singolo tavolo saranno parte di uno scambio dialettico tra i vari tavoli grazie alla presenza di computer portatili collegati con il Wireless che potranno connettersi tra loro per sintetizzare le proposte più interessanti da mettere ai voti.
Con questo sistema possiamo pensare che internet indebolirà sempre più i partiti e i media tradizionali? Si compierà la profezia di Beppe Grillo?
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